Il tour è terminato. Un mese in giro per l’Italia, dal 10 gennaio al 9 febbraio, centinaia di dirigenti regionali Fit e di maestri e insegnanti incontrati. Una serie di meeting di aggiornamento che hanno attraversato lo Stivale, da Nord a Sud, fin nelle isole. Aldo Russo, Michelangelo Dell’Edera e Paolo Girella hanno completato la missione federale di riunire tutte le componenti tennistiche delle varie regioni per illustrare il Progetto Italia che parte per un altro importantissimo quadriennio, 2017-2020. Dopo questo tour, nulla sarà più come prima. I tre tecnici nazionali hanno tastato il polso al tennis italiano, lo hanno preso per mano e condotto verso quelle che dovranno essere stagioni di crescita uniformi e ben proporzionate.
Aldo Russo, promoter dei Centri Estivi della Federtennis, Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’ISF Roberto Lombardi, e Paolo Girella, responsabile del settore tecnico della Federtennis: insieme hanno rilanciato i programmi del Progetto Italia, spiegando nei particolari i traguardi positivi già conquistati e le criticità di settore da affrontare e risolvere. Hanno spaziato nel programma tecnico che coinvolge l’ampia base del tennis italiano: le varie tipologie di scuole, il Fit Junior Program, i CAP under 11, i CPA, passando per la crescita del progetto di tennis nelle scuole (“Racchette di classe”), arrivando fino a Tirrenia e agli over.
Aldo Russo offre agli appassionati il suo punto di vista, la sua idea dello stato attuale del tennis italiano, e campano in particolare, alla fine del tour italiano e dopo un’esperienza unica nel suo genere, che non ha precedenti nel passato. Il tecnico napoletano, che ha dato vita all’Accademia Tennis Napoli e che oggi ne è il direttore generale, traccia le linee guida all’inizio del quadriennio olimpico che dovrà offrire altre decisive stagioni di crescita per il settore tecnico del tennis italiano.
“La qualità in Italia si è innalzata notevolmente. I numeri contano: 3200 circoli affiliati, 1800 scuole tennis. E nel nostro tour abbiamo lavorato soprattutto per innalzare il già ottimo numero di scuole in penisola. Il sistema delle scuole tennis funziona bene. Siamo andati regione per regione a offrire stimoli e aggiornamenti agli insegnanti, alla nostra base. Insieme abbiamo tratteggiato la strada con ben precisi gli obiettivi da raggiungere. Bisogna finirla di criticare senza sapere. Oggi ogni circolo di tennis, ogni affiliato, ha la possibilità di comunicare, di informarsi a tutti i livelli. La Fit sta offrendo un livello altissimo di servizi affinché la comunicazione tra strutture periferiche e sede centrale sia ottimale. Le nostre scuole tennis sono aiutate, supportate: incontri promozionali, mini-tennis, aggiornamenti, Fit Junior Program, progetti didattici importanti. Abbiamo avuto un consenso grandissimo in Italia. Dirigenti e maestri hanno apprezzato moltissimo, ci sono stati momenti di condivisione notevole. La base si allarga, chi non partecipa vuol dire che non è in sintonia e ha altri obiettivi.
Al tour ci siamo presentati con numeri aggiornati e dettagliati sul nostro movimento, regione per regione. Abbiamo così potuto affrontare più facilmente le criticità e analizzare meglio i fattori che stanno funzionando nell’ambito del nostro progetto. L’Italia ha potenzialità fortissime. Alla fine del tour me ne sono convinto maggiormente. Anzi, sono certo che avremo un crescita di tutte le componenti. Ma dovremo salvaguardare la crescita qualitativa rispetto alla crescita quantitativa che già c’è. Sarà compito nostro, una scommessa da vincere. Dobbiamo prenderci responsabilità. Investire e crescere. Le basi si costruiscono. In Italia costruiamo giocatori buoni. Un direttore tecnico nell’ambito del proprio club deve fare questo: progettualità tecnica e responsabilità. Continueremo a costruire tennisti di ottimo livello e a crescere. Il campione, è noto, rappresenta un discorso completamente diverso, ma i campioni non sono programmabili, i buoni giocatori sì. E noi li programmiamo e li costruiamo, a tutti i livelli”.
Ancora sulle scuole tennis.
“Durante il tour abbiamo ricevuto risposte importanti, offerto e ricevuto input da sviluppare, anche in funzione delle diverse tipologie delle scuole tennis, dello sviluppo dei nostri progetti di base. Abbiamo parlato e lavorato sui contenuti, fondamentali per la crescita futura del nostro movimento. A tal proposito voglio ricordare un riconoscimento di livello mondiale ricevuto e che ci ha regalato grande orgoglio: il nostro Istituto superiore di formazione (ISF) è stato premiato a inizio anno dall’ITF come Gold Institute, entrando a far parte di fatto del gotha ristrettissimo di strutture che possono vantare di essere state inserite in questo massimo albo. Otto nel mondo e le federazioni affiliate all’ITF sono oltre 220. Il riconoscimento è stato motivato con l’elevata qualità del piano di studio, del curriculum delle docenze, la qualità e la quantità dei corsi proposti, il livello altissimo raggiunto nel mondo dal nostro simposio di maggio al Foro Italico”.
La crescita dei Centri estivi, un tema che riguarda da vicino Aldo Russo e i suoi incarichi federali.
“La nostra realtà è forte. I Centri estivi hanno sfondato quota 4000 iscritti nel 2016, Nel 2009 erano appena 2000. Insomma abbiamo fatto tutti un grande lavoro, ma è evidente che questi numeri mi soddisfano personalmente, per il lavoro svolto in queste stagioni. I centri estivi federali sono ormai un centro vitale dell’attività di base del tennis italiano, un passaggio decisivo per la crescita dei ragazzi e del movimento. Non esagero se dico che i margini di crescita sono ancora notevoli, il progetto è vincente anche perché cammina di pari passo con i programmi più generali della Fit”.
La Campania, la nostra regione, a che punto è.
“Oggi la Campania è una regione forte. Fornisce sei-sette tecnici di livello nazionale alla Federtennis, i nostri ragazzi conquistano spazio nelle nostre nazionali giovanili, nei nostri centri tecnici. Nel 2013 abbiamo vinto la Coppa d’Inverno giovanile, per esempio. Proprio ieri abbiamo vinto la Winter Cup europea per nazioni con la napoletana Federica Sacco, ancora under 15. E colgo l’occasione per fare i complimenti oltre alla nostra Fede e alle altre ragazze, allo staff tecnico azzurro, al capitano Paolisso e al maestro di Federica, Lino Sorrentino, napoletano doc.
Abbiamo un grande passato, fatto di vittorie e di maestri che hanno una storia da raccontare, ma anche un grande presente ricco di obiettivi da raggiungere. I giovani tecnici hanno molto da prendere a esempio. Il movimento campano esprime squadre di serie A e di serie B di livello, è sede di tornei internazionali. Il nostro consiglio regionale, dal 2011 a oggi ha saputo rigenerarsi, crescere. I nostri dirigenti hanno pensato a lavorare e non a fare chiacchiere inutili. La Campania sta esprimendo una qualità tecnica di insegnanti alta. Se non si è in sintonia e non si cresce allora vuol dire che il Sistema Italia non lo si conosce abbastanza. Le dispense vanno lette, i video vanno visti. Bisogna aggiornare le proprie conoscenze. Quello che si impara e che si insegna non vale per sempre. E’ bene che i nostri tecnici se ne rendano conto. A noi servono fatti non parole. E sono i fatti che fanno le differenze.
Mi piace ricordare quello che Michelangelo Dell’Edera ripete spesso: il concetto di Over Mind, di intelligenza collettiva. L’io al servizio del noi. L’io è un valore aggiunto rispetto al “noi”. Ecco, se dedichiamo tutte le nostre energie a costruire, se puntiamo al “noi” inteso come sistema collettivo, allora non avremo più tempo di guardare nell’orticello altrui, di criticare e potremo continuare a crescere. L’imprinting della Fit è anche il mio e quello dell’Accademia Tennis Napoli che rappresento. Bisogna puntare a innalzare i contenuti formativi, che passino obbligatoriamente dagli insegnanti che devono essere preparati e aggiornati. Non c’è altra via per crescere, in Campania come in Italia. Il lavoro paga sempre”. Nella foto, i tre tecnici federali Aldo Russo, Michelangelo Dell’Edera e Paolo Girella.