di Gennaro Russo*
Ogni genitore, per certi versi, è il coach dei propri figli, così come ogni insegnante lo è dei propri allievi, ogni imprenditore dei propri collaboratori e così via.
Il coach è anzitutto un “educatore” (dal latino “educere” significa “tirar fuori”), quindi, ha il compito di estrarre il meglio delle risorse del coachee (“educando”). La componente primaria in questo rapporto è la fiducia che si instaura, in maniera empatica, tra coach e coachee, la quale ha bisogno di essere nutrita e confermata costantemente sul “campo”.
Per il primo, è importante non cadere nelle trappole del giudizio e della critica, per il secondo è fondamentale seguire gli insegnamenti e metterli in atto.
Un “bravo” coach non deve piacere, ma essere funzionale ed efficiente per il raggiungimento degli obiettivi, mettendo al primo posto sempre le scelte più idonee per il bene del coachee, pur se queste, in qualche caso, dovessero essere controcorrente.
È importante che ogni coach sia capace di prendere ciascun individuo per quello che è, scoprendo i suoi lati positivi e farne un valore aggiunto, proprio come ci insegna questa storiella.
In un paese di montagna, una donna si recava ogni giorno al ruscello per riempire due vasi d’acqua, appesi alle estremità di un asse di legno che lei si poggiava sul collo durante il tragitto. Un vaso aveva delle crepe, mentre l’altro era integro. Quando arrivava a casa, il primo vaso era mezzo vuoto, il secondo pieno.
Il vaso integro era fiero di sé stesso, mentre il vaso rotto si abbatteva per le sue imperfezioni che non gli permettevano di svolgere completamente il suo compito. Un bel giorno, confessò alla donna la sua insoddisfazione: “Mi dispiace che non sono in grado di portare a casa tutta l’acqua che tu riempi”.
La donna lo rassicurò:
“In primo luogo, ricordati che ciascuno di noi ha le sue imperfezioni. Poi, dato che dal tu lato ci sono le crepe e disperdi parte dell’acqua, ho piantato dei semi di fiori lungo il percorso. Hai notato che dal tuo lato ci sono sempre dei fiori, mentre sull’altro lato non ci sono? Grazie a te posso raccogliere dei fiori che rallegrano la mia casa e le mie giornate.
*Mental coach Accademia Tennis Napoli