Ma non c’è solo il tennis e l’allenamento. Queste giornate capresi racchiudono tanto altro che le parole di Aldo Russo evidenziano, in un misto di revival e di condivisione. Gli insegnamenti dei valori si imparano fin da ragazzi e non si abbandonano mai. Capri ce lo insegna.
“Le nostre trasferte sull’isola hanno un sapore speciale ed esclusivo e ci ricordano che i valori contano. Quello dell’ospitalità, in primis, con i fratelli Roberto e Giacomo Staiano che ci fanno sentire a casa dal primo all’ultimo istante delle nostre giornate isolane, e con la famiglia Aversa sempre attenta ai particolari e a trattarci da ospiti d’eccezione e non solo da allenatori di Sara. E poi c’è il revival, fatto di sentimenti e di amicizia. Giocare sui campi del Tennis Capri, nel club di Peppino Di Stefano, il mio primo maestro, è un privilegio. Il primo maestro di tennis non si dimentica mai e con lui non si dimentica la sua splendida squadra, dal figlio, e ottimo maestro a sua volta, Giogiò Di Stefano che per anni ha lavorato con noi in Accademia, dall’instancabile e appassionatissimo Frank Della Corte a tutti gli altri. In queste giornate di lavoro a Capri c’è proprio tutto per insegnare valori sani: riconoscenza, ospitalità, lealtà, amicizia e rispetto per la storia e per i suoi protagonisti.
Grazie Capri, il nostro tennis non è solo lavoro tecnico ma anche e soprattutto valori da insegnare. Tu l’insegni a noi, noi proviamo a insegnarlo a chi lavora con noi”.