di Gennaro Russo
Mental coach Accademia Tennis Napoli
In lingua inglese “flow” significa flusso, quindi si tratta di uno stato psico-fisico dell’atleta in cui mente e corpo fluiscono in perfetta armonia tra loro. Per noi italiani equivale al cosiddetto stato di “grazia”, ove l’atleta è tutt’uno, cioè completamente immerso, focalizzato e rilassato, con le azioni che sta compiendo. Negli Stati Uniti si parla di “being in the zone” (essere nella zona), una condizione di “trance”, in cui l’atleta è in totale fiducia e sembra guidato dal pilota automatico.
Queste descritte sono tutte definizioni del “flow”. In tale stato, all’atleta riesce “tutto” facile e naturale, anche i colpi più complicati, la sua mente è completamente libera, non c’è alcuna interferenza (interna o esterna) che lo disturbi, fuori da ogni cognizione di spazio-tempo, e il suo corpo emana prestanza e spontaneità.
In generale, più è alto il livello dell’atleta, maggiormente egli vive un’esperienza così esaltante e gratificante, che ha un forte impatto sulla qualità delle prestazioni e sui risultati, in quanto le risorse personali sono sfruttate al massimo.
Come si possono favorire i momenti di flow?
A livello amatoriale, sicuramente tramite una notevole passione e l’acquisizione delle capacità: più imparo, più mi diverto, più sono coinvolto. A livello agonistico o professionistico, il bisogno di nuove sfide, sempre più impegnative, rappresenta uno snodo cruciale, della serie: nuovo obiettivo, nuova linfa, nuova estasi.
Vi è poi un altro livello per produrre il “flow”, il più potente e straordinario di tutti: quello dei bambini.
Se il “Centre Court” di Wimbledon è il campo da tennis più conosciuto al mondo, il campo centrale dei ragazzini, cioè il cortile di casa (o qualsiasi altro spazio creato ad arte per giocare), è quello che rimane per sempre nel loro cuore. Lì è nata la magia, lì sono affiorati i primi sogni, lì si poteva osare come in nessun altro campo … ed è proprio lì che possiamo ricondurci per trovare il nostro più grande “flow”, come ci ricorda questa frase del geniale pittore Pablo Picasso: “Mi ci è voluta una vita per dipingere come un bambino”.