Il nostro Maestro Luigi Turco, il più saggio e il più esperto tra noi, scrive per l’Accademia Tennis Napoli, ci aiuta a rimanere uniti, appassionati, vogliosi di ripartire al meglio e nel rispetto pieno delle regole. Il suo entusiasmo è contagioso, la sua esperienza illuminante. Seguiamolo nei suoi approfondimenti e nei suoi spunti mutuati in corso d’opera e con citazioni e approfondimenti di notevole livello didattico.
—–
L’APPRENDIMENTO NEL TENNIS
Questi passaggi, apparentemente scontati, ci possono essere utili. Parliamo appunto di APPRENDIMENTO. E’ un processo di acquisizione, sviluppo e crescita dell’esperienza personale. Si compone di cinque fasi:
Il maestro espone all’allievo, in maniera concisa, gli aspetti essenziali (FOCUS) della lezione, tramite il LINGUAGGIO VERBALE (parole) ed il LINGUAGGIO NON VERBALE/FISIOLOGIA (il tono, i gesti, la mimica facciale, i movimenti del corpo). In questo processo è importante “COSA si fa”, ma, ancor di più … lo è il “COME viene fatto”. Fattore determinante è quindi l’entusiasmo (dal greco EN THEOS = Dio in noi), una potente spinta interiore che favorisce una partecipazione emotiva intensa e coinvolgente. L’allievo recepisce il messaggio ed imprime nella sua mente le “immagini” di ciò che ha visto, che lo ha emozionato e sorpreso favorevolmente. In questo modo, per il bambino, il maestro non è semplicemente l’insegnante di tennis … ma è molto di più: è il TENNIS. Il bambino apprende soprattutto dal comportamento, cioé dall’atteggiamento del maestro. Il bravo maestro è coerente, fa quello che dice e dà il buon esempio (Federico Di Carlo).
Spesso il maestro lavora contemporaneamente con più bambini. Nell’ accoglierli e nell’ agire con entusiasmo, fa più facilmente breccia nelle loro menti e nei loro cuori.
Le immagini, le parole e le emozioni trasmesse dal maestro stimolano il bambino, che tende ad imitarlo, grazie anche (ma il bambino non lo sa) ai “neuroni specchio” che agiscono in automatico.
Insegnare con efficacia significa mettere in atto un modello educativo semplice, chiaro, emozionale e permettere al bambino di sperimentare l’esperienza, al fine di raggiungere la propria autonomia (scoperta guidata).
È la fase più importante dell’apprendimento. È il momento più delicato, in cui il maestro dimostra tutta la sua capacità empatica. Deve mettersi nei panni del bambino e creare un “feeling ” relazionale adeguato e produttivo.
Imparare un gesto tecnico richiede concentrazione, ripetizione, tempo. L’ errore fa parte del processo, nelle prime fasi può essere piuttosto frequente e non accettato. Il bambino è messo alla prova, potrebbe scoraggiarsi, perdere fiducia, avvilirsi … soprattutto se i suoi coetanei riescono a fare meglio di lui.
Tutto ciò è normale, l’errore è parte integrante del percorso formativo.
Solo chi “non fa” … non sbaglia. Come dice il proverbio: sbagliando s’impara. L’intervento incoraggiante e rassicurante del maestro fa da supporto all’allievo, lo motiva, lo sprona a fare di più, a dare il meglio di sé. Lo “SFORZO” è assolutamente indispensabile per raggiungere la meta. Occorre necessariamente che il bambino “CREDA in se stesso”.
5 IL PERFEZIONAMENTO
Si tratta dell’ultima fase, anch’essa di fondamentale importanza. Infatti è in questo contesto che
si stabilizza e si consolida l’apprendimento. Quali gli ulteriori ingredienti?
Credere, oltre che in se stesso, anche di poter riuscire a raggiungere la meta. (Di Carlo).
La propria convinzione rafforza la fiducia e conduce a pensieri positivi ed a risultati migliori (Loeher e Beltrami).
Si apprende attraverso la crescita della consapevolezza, non solo cognitiva (mente), ma anche della parte profonda (spirito).
Comprendere la portata dei propri attuali limiti, le potenzialità delle proprie capacità, assumere un comportamento libero ma “responsabile”, che vada nella giusta direzione … è la via maestra.
Perfezionare le varie fasi del processo significa, quindi, consolidare e sviluppare atteggiamento e azioni. Significa costruire un percorso virtuoso, ove è possibile trarre il meglio e acquisire una mentalità positiva, ottimistica, sul campo … ed anche nella vita.
(Tennis e vita … Foro Italico 12 maggio 2017, 3° Simposio Internazionale della Federazione Italiana Tennis, con Nick Bollettieri e Patrick Mouratoglou)
Ed ecco le meravigliose parole di Henry Ford (1863-1947) che riguardano tutti noi.
Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti od ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.
E infine una frase proprio del nostro Luigi Turco che ci dà coraggio.
Siamo tutti piccoli, ma insieme connessi, appassionati. Andremo più avanti perché l’amore e la passione sono visionari.