di Gennaro Russo
Quando non riesci a superare una difficoltà o a raggiungere una meta prefissata, qual è la cosa più semplice da fare, ossia, quella che ti scarica dalle responsabilità?
La ricerca dell’alibi, cioè trovare la scusante per il tuo insuccesso.
Comodo, vero?
Peccato, però, che questa strategia sia per te solo controproducente.
Infatti, così facendo, perdi di vista l’obiettivo e, di conseguenza, le azioni in tuo controllo per poterlo raggiungere.
Quante volte abbiamo sentito un tennista sconfitto che, uscendo dal campo, continuava a inveire contro l’arbitro o si giustificava per il presunto risentimento muscolare, oppure, se la prendeva con il vento … e così via.
Il giocatore, così facendo, addossa la “colpa” a qualcuno o qualcosa, sentendosi vittima delle circostanze piuttosto che artefice dei propri risultati.
Persino i grandi campioni possono cadere in questa “trappola” mentale. Nel libro André Agassi OPEN, ad esempio, vi è un aneddoto che lo testimonia perfettamente. Nella finale al Roland Garros del 1999 contro Medvedev, Agassi perde il primo set 6-1 e il match viene sospeso per pioggia. Nello spogliatoio, il campione americano, rivolgendosi a Brad Gilbert, il suo coach, manifesta tutta la sua rabbia: “E’ troppo in gamba, Brad. Non posso batterlo. Questo stronzo è alto 1,98, serve delle bombe e non sbaglia mai. Mi fa male con la battuta, mi fa male con il rovescio, non riesco a tornare in posizione sul suo servizio. Non sono capace di contrastarlo.”
Brad gli risponde per le rime: “Dici che è troppo bravo? Non puoi giudicare come gioca. Fregatene del suo servizio. Guarda la palla, colpisci e basta. Il suo servizio cederà se inizi a colpire a modo tuo. Fagli sentire che ci sei. Gioca alle tue condizioni”.
Il coach stronca, sul nascere, l’alibi al campione e lo riporta sulla giusta via, quella che condurrà Agassi ad alzare il prestigioso trofeo parigino.
Così come fatto da coach Gilbert in questa celebre finale, in cui ha aiutato Agassi a tirar fuori il meglio di sé, allo stesso modo ricordati anche tu di “scacciare” tutti i tuoi alibi e, soprattutto, fallo prima che sia troppo tardi.
dottor Gennaro Russo
Mental coach Accademia Tennis Napoli